I colori della chitarra. Dal barocco allo spettralismo | 06.12.2022

Il programma viene introdotto da alcuni brevi brani dal carattere preludiante: alcuni estratti dalla raccolta dei Préludes del compositore messicano Manuel Ponce e dalle Greeting cards op. 170 del fiorentino Mario Castelnuovo-Tedesco; in particolare questi ultimi costituiscono un interessante esempio di crittografia musicale, ossia un procedimento compositivo attraverso il quale si associano le lettere del nome e del cognome dei dedicatari dei brani alle note musicali, ottenendo delle melodie che costituiscono il DNA del brano…un vero e proprio esercizio di stile.

Un altro preludio, quello di Alexander Skrjabin op. 16 n. 4, dà il via alla seconda sezione del programma, dedicata alla forma delle variazioni: dalle Variations sur un thème de Scriabine di Alexandre Tansman (in cui il citato preludio viene sottoposto a delicate e fugaci elaborazioni), alla Passacaglia di Mario Castelnuovo-Tedesco, che si conclude con una sontuosa fuga. In conclusione del programma, due brani apparentemente antitetici: la Ciaccona BWV 1004 di Johann Sebastian Bach, brano caratterizzato da fantasiose variazioni su un basso che costituisce una Summa dell’arte della variazione, accanto Tellur del compositore contemporaneo Tristan Murail, brano in cui lo spettro sonoro della chitarra viene utilizzato nella sua interezza per creare transizioni e dissolvenze (anch’esse in un certo senso “variazioni”) tra ampie fasce di timbro, conformemente agli stilémi dello Spettralismo.