Clown Time


Prima rappresentazione assoluta
Stagione d’opera “Fondazione Haydn”

Il progetto “Clown Time” ha vinto la seconda edizione del concorso d’opera FRINGE di Fondazione Haydn: Fringe, progetto nato per valorizzare artisti locali dell’Euregio (Trentino-Alto Adige-Tirolo) per la produzione di uno spettacolo d’opera. Tema di quest’anno “la produzione cameristica di Arnold Schönberg” – Fringe: Schönberg 20.21”

Arnold Schönberg, Kammersymphonie n. 1 op. 9 (arr. di Anton Webern)

 

Lo spettacolo è inserito in abbonamento.
Per gli ingressi singoli la biglietteria è gestita dalla Fondazione Haydn.
Biglietti € 20 | € 15 | € 8

Valentina Dal Mas, Tommaso Monza, Giselda Ranieri danzatori

Valeria Sturba, Vincenzo Vasi performer musicali

Marco Dalpane pianista e maestro concertatore

Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Dall’esperienza newyorkese nella scuola di Alwin Nikolais agli studi francesi con Dominique Dupuy, attraverso le improvvisazioni ‘poetiche’ di Carolyn Carlson, lo studio e la pratica dello zen, Michele Abbondanza (co-fondatore del gruppo Sosta Palmizi e docente alla Scuola di Teatro del Piccolo di Milano) e Antonella Bertoni fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l’attività formativa e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contem-poraneo.

Valeria Sturba. Polistrumentista, cantante e compositrice – suona violino, theremin, elettronica, looper, effetti, giocattoli. I suoi orizzonti musicali spaziano dalla musica d’autore al rock al tango, dall’improvvisazione all’elettronica, conservando una forte propensione per il minimalismo.
Ha preso parte a incisioni discografiche, rimusicazioni di film muti, registrazioni di colonne sonore, reading. Ha partecipato a festival nazionali e internazionali come UmbriaJazz, Electromagnetica Theremin Fest (Cile), B-Classic e Maelstrom Fiestival (Belgio), Dancity, Hai paura del buio?, Aterteater, LugoContemporanea, RoBOt, Flussi, Ipercorpo, Bergamo Jazz.
Il suo principale progetto è OoopopoiooO, duo dadaista e surreale con Vincenzo Vasi, in cui sviluppa la ricerca sul theremin e la sperimentazione elettroacustica.
Attualmente fa parte della “Grande Abarasse Orchestra” di John De Leo e del quartetto “The Assassins” di Francesco Cusa.
Ha collaborato con: Tristan Honsinger, Enrico Gabrielli (Calibro35, Orchestrina Di Molto Agevole), Surgical Beat Bros, Fabrizio Puglisi, Mauro Ottolini (Sousaphonix), Cristina Donà, Médéric Collignon, Anna Maria Hefele, Ermanno Cavazzoni, Stefano Benni, Tiziano Popoli, Edoardo Marraffa, Giancarlo Schiaffini, Luke Fischbeck e molti altri.

Vincenzo Vasi. Polistrumentista e compositore decisamente fuori dagli schemi, capace di sorprendere se stesso prima ancora dell’ascoltatore, Vincenzo Vasi è un solista eccellente ma anche un autentico jolly, capace di aggiungere a qualsiasi progetto musicale un tocco personale di sorprendente freschezza. È una sorta di rara spezia sonora, la sua, che ha incantato un gran numero di artisti attivi in ambiti anche molto diversi. Basta citare alcune delle sue collaborazioni per ammirare il suo spirito babilonico: Vinicio Capossela, Misha Mengelberg, Sabine Meyer, Roy Paci, Marc Ribot, Vinicius Cantuaria, Mario Brunello, Mike Patton, Alvin Curran, Stefano Scodanibbio, Cyro Baptista, John Zorn… l’elenco potrebbe continuare a lungo, ma avete senz’altro capito che con Vincenzo Vasi è davvero difficile annoiarsi. È un elemento portante di Bassesfere, associazione culturale per la divulgazione della musica improvvisata e di ricerca, e affianca l’attività di musicista a quella di tecnico del suono, mettendo così in atto una continua ricerca sul suono e sulla sua diffusione che si esprime nelle molte installazioni sonore realizzate in Italia ed in Canada, insieme a Mirko Sabatini e Jean Pierre Gauthier. Suona basso, marimba, vibrafono, live electronics ed è un cantante eclettico, ma i più lo riconoscono soprattutto per le sue qualità di “thereminista”, specialista cioè di quel bizzarro strumento elettronico che non prevede contatto fisico, ideato nel 1919 dal fisico sovietico Lev Sergeevič Termen.

“Nessuno vuole bene ad un clown a mezzanotte”

In questo tempo di mezzo, dove ad ogni ora può scoccare la mezzanotte, presentiamo le nostre maschere, attraverso la decomposizione e disarmonia sonora di Arnold Schönberg e traendo ispirazione dall’allucinata visionarietà di David Lynch. Ci facciamo così traghettare da un secolo all’altro, cercando come il vecchio Diogene “L’uomo”, che abbiamo mascherato perché possa, se possibile, essere un po’ più sincero.
La scena vedrà comparire e scomparire un’orchestra, tre personaggi antropomorfi e le loro voci fuori campo, un duo di caleidoscopici musicisti, traghettatori contemporanei tra queste effimere apparizioni.